Quando il calcio cambia faccia: il nuovo logo Juventus.

Via lo stemma, via il passato: i veri vincitori vogliono parlare lo stesso linguaggio dei nostri tempi. Detta altrimenti, devono essere eternamente giovani, grintosi, accattivanti: dopotutto è della Juventus che stiamo parlando.

La Vecchia Signora ha stupito e scosso i fan con la recente presentazione del nuovo logo. Lo ha fatto in un’occasione speciale, il 120° anniversario dalla nascita dell’associazione sportiva bianconera. C’è chi è rimasto deluso, c’è chi ha apprezzato il cambiamento, c’è chi ha preferito sfogliare la gallery dell’evento per ammirare la bellezza di Emily Ratajkowski. Noi siamo qui per dire la nostra, mettendo da parte qualsiasi tifo calcistico e concentrandoci sulla storia di questo eccezionale caso di rebranding. Un nuovo logo, quella della Juventus, che siamo convinti abbia stabilito un punto di svolta storico per il calcio.

Il nuovo logo Juventus: storia (in bianco e nero) di un mito.

Per questo rebranding, la Juventus ha lavorato non solo sul nuovo logo, ma su tutto l’immaginario emozionale della squadra. Cosa ha accomunato le sfide quotidiane, le vittorie sudate, i tanti protagonisti in più di un secolo di storia? Questa è stata la domanda che ha dato inizio al cambiamento, alla nuova strategia per scendere in campo (comunicativo). La risposta sta nella maglia.

Chi ha indossato la maglia della Juventus, ha vestito ben più del bianco e nero: ha sposato una filosofia, un modo di fare. Il contrasto perfetto tra sacrificio e risultato, ben sintetizzato nella coppia di colori più forte di sempre. Con le sue strisce verticali, nella sua suggestiva alternanza, la maglia della Juventus ha scritto una storia indimenticabile che (aldilà del nostro tifo sportivo), ha fatto emozionare milioni di fan dal 1897 ad oggi.

L’elemento visivo del nuovo logo Juventus: quando una lettera diventa “vincente”.

Quando dovettero decidere il nome della loro associazione sportiva, i fondatori erano inizialmente decisi fra ‘Società Via Fort‘, ‘Società Sportiva Massimo d’Azeglio‘ e ‘Sport-Club Juventus’. Da un lato erano schierati i latinofobi, dall’altra i classicheggianti. Alla fine, ogni dubbio fu fugato con la constatazione che “nella ‘Juventus’ non s’invecchia…”. E Juventus fu.

Da allora, quella J così latina è diventata sinonimo di forza e vigore, i valori unici della gioventù. Una J tanto cara ai tifosi e, come viene ricordato sul sito ufficiale, persino allo stesso Giovanni Agnelli, con la sua dichiarazione “Mi emoziono ogni volta che vedo sui giornali una parola che inizia per J”. Ecco quindi che una lettera diventa protagonista, e riesce da sola a fare molto più presa di qualsiasi parola.

Ma Juventus vuol dire anche e soprattutto vittorie: ed ecco che ci sembra riconoscere, nel profilo bianco a sfondo nero (e viceversa), la forma ben distinta di uno scudetto. L’agognato traguardo che ogni squadra di calcio persegue ogni anno con determinazione ed energia.

Tre elementi, quindi: il bianco e il nero, la J e lo scudetto. Tre numero perfetto, dicevano i saggi. Noi, da comunicatori, possiamo dire che si tratta senz’altro di una sintesi giusta, in grado di rispecchiare i valori dell’associazione e di riassumere con semplicità un approccio, una squadra, uno stile di vita. Lo stile della Signora che da Luglio 2017 continuerà a scrivere la sua storia con un nuovo logo ricercato, semplice e, a nostro parere, vincente.